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Tirana 2030 | Albania

Tirana 2030 Albania

Immagini

Video

Progetto

Stefano Boeri Architetti, UNLAB, IND

Luogo

Tirana, Albania

Anno

2015 - 2017

Cliente

Ministero dello sviluppo urbano e Comune di Tirana

Tipologia

Pianificazione urbana

Commissione

Piano regolatore, vision, masterplan

Credits

Design team:
Stefano Boeri (founding partner), Francesca Cesa Bianchi (project leader), Corrado Longa, Michele Brunello, Jacopo Abbate, Jona Arcaxhiu, Orjana Balla, Rudina Belba, Tracy Decolly, Laura Didonfrancesco, Ani Marku, Era Merkuri, Martina Mitrovic, Hana Narvaez, Jona Os, Elian Stefa

Consulenti:
(Transports and mobility) Mobycon, arch. Edmond Alite; (Landscape and Environmental Strategy) Laura Gatti; (Landscape and Environmental Analysis)
EMA Consulting; (Infrastructures and underground utilities) arch. Maria Chiara Pastore, ing. Dritan Bradko, ing. Fatjon Zekaj, ing. Gezim Tola; (Legal Counsel) avv. Florian Xhafa; (Agronomy) DISAA Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali-Produzione, Territorio, Agroenergia-Università degli Studi di Milano; (Sociology) arch. Vasilika Shtephani; Urban Economist: TU Delft; (Urban planner and expert
in GIS cartography) arch. Eri Cobo; (Expert in GIS cartography) Erin Mlloja; (Accessibility) avv. Lisa Noja; (Urban regeneration) arch. Lorenza Baroncelli; (Cultural Heritage) arch. Kreshnik Merxhani; (Culture and events) Tommaso Sacchi

Immagini e video Attu Studio(Video), 46xy (Graphics and corporate identity)

Un piano di riconquista del paesaggio: questa la visione per il futuro di Tirana per il 2030 e l’obiettivo del progetto elaborato da Stefano Boeri Architetti per la capitale dell’Albania.
A un secolo di distanza dal Piano Regolatore disegnato nel 1925 da un gruppo di progettisti italiani guidati da Armando Brasini, il nuovo Piano definisce strategie di ampio respiro, che puntano a inaugurare una nuova fase nello sviluppo della città. L’intervento non comprende solo l’intera area metropolitana di Tirana, ma prende in esame anche i collegamenti ferroviari con l’aeroporto e il porto di Durazzo, i trasporti e i servizi pubblici, le aree verdi e i corridoi ecologici, le nuove aree di espansione controllata e la valorizzazione del patrimonio architettonico della città. Rispetto al Piano del secolo precedente, Tirana 2030 riduce di due terzi le previsioni di sviluppo demografico dell’area urbana, a favore di una città verde e accessibile a tutti, all’insegna della pluralità funzionale e del mix di attività.

Partendo dall’immagine del celebre affresco Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, viene definito il tema della “città caleidoscopica”, come modello di un nuovo equilibrio tra città e natura.
Tirana 2030, “carta di identità” dello sviluppo futuro della città, si compone di tre parti fondanti che corrispondono a tre fasi di redazione del Piano Regolatore ciascuna con un livello di approfondimento e definizione progressivi. L’“Affresco metropolitano”, fondato su dieci grandi temi (biodiversità, policentrismo, sapere diffuso, mobilità, acqua, geopolitica, turismo, accessibilità, agricoltura, energia) trasmette la visione complessiva del Piano; l’“Atlante”, composto da 13 progetti strategici collocati nel territorio, definisce gli interventi che possono innescare lo sviluppo delineato dall’”Affresco” e che saranno poi realizzabili attraverso una “Carta di regole” la cui stesura rappresenta la terza fase di attuazione del Piano.

La strategia principale parte dal considerare improrogabile il contenimento dello sfruttamento del suolo; in parallelo lo sviluppo della città in verticale, entro limiti e confini definiti, permette di liberare superfici di terreno all’interno dell’area densamente edificata. Tirana infatti, pur essendo caratterizzata da altezze medie non elevate, ha una densità tra le maggiori d’Europa, che ne comprime gli spazi aperti. Far leva sul vuoto per generare spazio pubblico è stata dunque una priorità del progetto, così come valorizzare, anche all’interno dei confini urbani, il rapporto con il verde, la natura e l’agricoltura.
ll tema del recupero della dimensione naturale nell’ambiente urbano di Tirana si articola in più strumenti operativi:  le superfici verdi nella città vengono triplicate attraverso un intervento molteplice, che prevede un sistema boschivo orbitale continuo intorno alla città, con due milioni di alberi, comprendente parchi e oasi naturalistiche protette per preservare e alimentare la biodiversità locale; nuovi corridoi ecologici lungo i fiumi Lana, Tirana ed Erzeni; un anello verde di circonvallazione, il “4° Ring”, inteso come spazio pubblico lineare e di mobilità, baricentrico rispetto alla grande Tirana. Il sistema così generato costituisce anche un vero e proprio corridoio ecologico, capace di incentivare la produzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Tra gli altri obiettivi del Piano, ha un ruolo fondamentale l’implementazione dei servizi al cittadino, con particolare attenzione al tema dell’educazione. Nel dettaglio, il Piano prevede la realizzazione di venti nuove scuole, affacciate su una rete di spazi aperti e piazze urbane, che danno forma ad una nuova città pubblica e inclusiva. Tra questi il Parco del Mondo è una nuova piazza destinata ad accogliere le Ambasciate di tutti i Paesi, proprio a sottolineare e consolidare la dimensione geopolitica della città e il suo ruolo nel panorama internazionale.

Il progetto ridisegna inoltre il sistema della mobilità urbana: introducendo la congestion charge nelle aree centrali, incentivando il car sharing, favorendo un sistema di bus dedicated lines, con la linea extraurbana di collegamento veloce tra l’aeroporto e i Boulevard Dëshmorët e Kombit (storici assi centrali della città), e razionalizzando i collegamenti con i centri esterni. Nello stesso tempo, il Piano Regolatore definisce, sia all’interno della città consolidata sia nelle aree periurbane e rurali, i nuovi “epicentri” per lo sviluppo urbano, economico e sociale di Tirana, tracciando le linee della futura città “policentrica e caleidoscopica”.

Il piano prevede infine il rilancio dei centri minori come network diffuso di poli turistici, agricoli e produttivi, in comunicazione tra loro e con l’area urbana. Il progetto intende in tal modo polarizzare la caotica densità della città consolidata attraverso la valorizzazione delle aree peri-urbane scarsamente popolate e dei centri satellite dotati di specifiche potenzialità.

Press release