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Stazione Centrale Fal | Matera

Stazione Centrale Fal Matera

Immagini

Luogo

Matera, Italia

Anno

2017 - 2018

Servizi

Studio di fattibilità, Progetto Architettonico - Strutturale - Impiantistico, Preliminare, Definitivo, Esecutivo

Superficie

Superfici interrate stazione: 1.956 mq, Lunghezza tunnel stazione: 130 m, Superfici fuoriterra edificio stazione: 472 mq, Superficie esterne stazione: 2.180 mq, Superficie esterna Ambito di Intervento: 7.800 mq

Credits

Progetto Architettonico E Coordinamento Generale
Stefano Boeri Architetti
Stefano Boeri (Partner), Marco Giorgio (Partner, Project Director), Maddalena Maraffi (Project Leader)
Team:
Bogdan Peric , Elisabetta Zuccala, Stefano Floris
Visualizations:
Esteban Marquez, Daniele Barillari
Video: The Blink Fish

Progetto Strutturale
Sce Project
Manuela Fantini (Partner), Claudio Millefanti (Project Leader)
Team:
Giulia Ansaldi, Francesco Bartolomei, Dario Belvedere, Lorenzo Borroni, Antonella Grillari, Esther Penarrubia, Michele Polizzi, Pietro Strata

Progetto Impianti E Sostenibilita’
Esa Engineering
Francesco Gori (Partner), Alessandro Mara (Project Leader)
Team: Petra Fioravanti, Lucia Lambertucci, Giulio Palumbo, Sergio Saronni

Stime E Valutazioni Economiche
Global Assistance Development
Giampiero Aresi (Partner), Gabriele Vadacca (Project Leader)
Team: Patrizia Magni, Marco Spiezia, Francesco Minoia

Progettazione Del Paesaggio
Laura Gatti Studio
Laura Gatti (Partner)
Team: Marco Peterle, Simone Serio, Luca Leporati

Progettazione Antincendio
Ing. Giuseppe Lapacciana

Pratiche Amministrative E Coordinamento Della Sicurezza
Arch. Angelo Francione

Indagini Geologiche E Rilievi Topografici
Apogeo
Dott. Geol. Pietro Pepe
Team: Maria Serafino Claudiano, Michele Moramarco

Foto: Paolo Rosselli, Giovanni Nardi, Guoyin Jiang

Il progetto interessa la riqualificazione estetica e funzionale, nonché l’adeguamento tecnologico della stazione ferroviaria FAL di Matera Centrale, una delle tre della tratta Bari-Matera che servono la città. L’edificio preesistente è composto da un corpo di fabbrica fuori terra realizzato nel 1982, poco connotato sul piano architettonico, privo di servizi e poco vissuto come spazio pubblico, e da una galleria scavata nel 1978 per interrare la linea ferroviaria che attraversa un lungo tratto urbano. Nell’intento di attribuirle maggiore rilevanza, perciò, la stazione è ripensata non più come puro nodo infrastrutturale, ma piuttosto come vero landmark urbano, in sintonia con il ruolo di Matera Capitale europea della cultura 2019.

La nuova stazione accoglie tutte le funzioni necessarie ad un ottimale funzionamento logistico, con l’obiettivo di ampliare gli spazi di servizio al viaggiatore, migliorarne la qualità e renderle adeguate a un numero maggiore di utenti. In particolare, il progetto include un nuovo ingresso con biglietteria di circa 80 mq, uffici per il personale, una sala d’attesa di circa 110 mq e i servizi per i viaggiatori. Vengono riutilizzati i vani scala di collegamento esistenti al piano interrato, ma con le rampe ricostruite in modo da invertire i sensi di risalita: grazie a questo intervento sull’impianto, la banchina Nord può essere destinata all’attesa dei viaggiatori, lasciando la banchina Sud come spazio di servizio e uscita di emergenza. Il nuovo assetto spaziale, unito alla rimozione del binario di servizio, rende possibile ottenere una superficie di sbarco di profondità maggiore e capace di accogliere un flusso molto più elevato di viaggiatori. Una grande apertura rettangolare con un’estensione di circa 440 mq, pone in relazione la parte fuori terra e quella ipogea della stazione, garantendo l’ingresso di aria e luce naturale.

Particolare attenzione è riservata alla selezione di materiali, scelti per incarnare le due anime di Matera: la pietra di Apricena che richiama la pietra locale della città antica dei Sassi e l’acciaio che parla della dinamicità della città moderna.

Il sistema costruttivo si basa su pannelli multistrato ottenuti dall’accoppiamento di un rivestimento lapideo di 12 mm con un layer di materiale alleggerito dello stesso spessore. Il disegno della parete è così definito dalla trama dei pannelli, intervallata da alcune fughe di raccordo enfatizzate nello spessore, e da una serie di moduli vetrati retroilluminati a tutta altezza. La facciata sud sarà così in perfetta continuità con quella sottostante affacciata sulla banchina, a filo dell’apertura nel solaio.

L’elemento di maggior caratterizzazione identitaria del progetto è la copertura metallica di 45×35 m, sorretta da dodici colonne in acciaio che sorgono dal “piano del ferro”, attraversano l’altezza della galleria ipogea per circa 6 m e salgono di ulteriori 12 m rispetto al livello terra. In questo modo la copertura genera una piazza coperta fruibile dai viaggiatori e aperta al pubblico. A livello architettonico, la pensilina è fortemente connotata all’intradosso da pannelli metallici parzialmente riflettenti con geometria “diamantata”, mentre l’estradosso, completamente planare, è rivestito su 1.500mq da una superficie fotovoltaica di ultima generazione, per un totale di 696 pannelli, in grado di produrre fino al doppio dell’energia utile a illuminare la stazione, potenzialmente utilizzabile perciò per tutta la piazza.

Il rapporto con l’antistante area pubblica pedonale è appunto un altro tema fondamentale del progetto. La nuova stazione è posta in diretta connessione con la Piazza della Visitazione che, ridisegnata e collegata ai principali assi di accesso alla vicina città storica, si può considerare come una vera e propria “porta” della città, per l’utenza locale e per i visitatori che arrivano da tutta Italia. Il progetto della nuova stazione vede la piazza proprio come tassello di connessione dei sistemi urbani che già la caratterizzano: culturale, viabilistico ed ecologico. Caratterizzata dalla presenza di edifici pubblici e da un’alta accessibilità, la piazza ha infatti anche una posizione baricentrica rispetto a importanti aree verdi, diventando un potenziale fulcro per una rete di spazi legati alla forestazione urbana a più ampia scala, urbana e territoriale.

Il disegno della nuova piazza rilegge il tessuto urbano esistente e propone una matrice nuova, che diviene elemento ordinatore attraverso una griglia che genera una successione di superfici pavimentate alternate a fasce di nuova vegetazione. Le uniche eccezioni a interrompere la regolarità della maglia sono gli elementi preesistenti come l’asse orientato verso i Sassi e cinque “radure”, aree a densità differente declinate in modi differenti per dimensione e funzione.

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