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Metrobosco

Metrobosco

Immagini

Progetto

Boeri Studio

Luogo

Milano, Italia

Anno

2007

Cliente

Provincia di Milano

Superficie

Area di progetto: 30.000 ha

Credits

Multiplicity Lab con Laboratorio di Ricerca DiAP, Politecnico di Milano

Metrobosco è insieme uno scenario e un progetto pilota del Piano Strategico della Provincia di Milano, sviluppato da Stefano Boeri con multiplicity.lab, Laboratorio di ricerca del DiAP-Politecnico di Milano. L’intervento prevede la realizzazione di una cintura verde di circa 30.000 ettari, formata da boschi, parchi e filari, disposta attorno alla città di Milano e nella campagna peri-urbana, su aree di proprietà sia pubblica sia privata. Il processo di trasformazione avverrà per fasi attuative con il coinvolgimento diretto degli attori locali e delle istituzioni e riguarderà circa il 15% di tutto il territorio provinciale. Attraverso Metrobosco, la città potrà ricevere più ossigeno, essere protetta dall’inquinamento, godere di un clima migliore e di paesaggi più vitali e accoglienti. Concettualmente, Metrobosco è assimilabile a una nuova “soglia d’ombra”: ovvero, in termini strategici, un bordo verde capace di fungere da limite naturale all’espansione urbana. Il suo organismo si articola in una vasta cintura vegetale disposta attorno alle tangenziali di Milano, ma anche in una rete di arterie verdi che funge da connettivo naturale tra la Dorsale Nord di Milano e i grandi parchi del Ticino e dell’Adda.

 

Già in parte realizzato, il progetto Metrobosco ha come principale obiettivo lo sviluppo attorno al territorio urbano di Milano di una grande fascia di forestazione continua, capace di restituire spazi e corridoi di vita alle specie animali non domestiche che abitano e percorrono la pianura milanese e che sempre più spesso penetrano ed entrano in contrasto con l’ambiente iper-antropizzato della città. Questa nuova, grande foresta metropolitana potrà così unire in un unico sistema continuo i diversi grandi parchi territoriali già esistenti nella cintura periurbana di Milano, le numerose aree agricole disposte attorno alla città metropolitana, ma anche la galassia puntiforme delle cascine e i dei piccoli borghi rurali. Da tale processo potrà nascere e crescere un complesso organismo verde, solo parzialmente accessibile agli uomini e alle loro attività: un luogo dunque nuovamente “selvaggio”, dove la natura sarà libera di ritrovare una sua primordiale, ricca e autonoma espressione, riconquistando spazio e ambiente ai territori piatti e omogenei oggi destinati a un’agricoltura monoculturale. Sul piano operativo, la realizzazione del Metrobosco prevede la piantumazione di tre milioni di nuovi alberi: un’azione dalle dimensioni inedite e fortemente impegnative, che potrà essere realizzata grazie al contributo sinergico do una poliedricità di soggetti: primi fra tutti i comuni di cintura, le aziende interessate ad azioni di compensazione ambientale, ma anche l’attività di quegli agricoltori che scelgano di variare, anche solo parzialmente, la tipologia delle piantumazione sui propri terreni verso specie di tipo forestale.

Non disponendo all’origine né di aree già destinate, né di finanziamenti pubblici o privati, il progetto per il Metrobosco necessita di un’attenta comunicazione e concertazione tra i diversi e numerosi soggetti potenzialmente interessati all’operazione. In questo senso va letta l’attivazione da parte del gruppo di progetto di una serie di incontri pubblici dedicati: iniziativa che ha permesso di aprire il tema alla conoscenza e al dibattito pubblici, di ottenere numerose adesioni e una iniziale disponibilità delle prime aree dove avviare le operazioni di forestazione.

Tra il 2006 e il 2007 la Direzione Centrale Risorse Ambientali della Provincia di Milano ha raccolto circa 3.000 ettari di superfici disponibili per la piantumazione di diverse tipologie di verde. Dalla fine del 2007 è stata avviata l’organizzazione sistematica del mosaico dei piani attuativi e la raccolta dei progetti in corso, di quelli da realizzare e delle aree a verde già avviate. Gradatamente ha così preso forma un sistema connettivo a rete formato da un’orditura di siepi e filari, piste ciclabili e strade bianche: la struttura ramificato di un nuovo paesaggio capace anche di compensare e mitigare gli effetti nocivi sul piano ambientale delle principali infrastrutture viarie dell’area metropolitana. Il Piano Strategico del Metrobosco si struttura nel tempo come un palinsesto in continuo divenire, formato da una cangiante molteplicità di processi di paesaggio: definite alcune linee-guida progettuali, la sua programmazione assumerà una configurazione variabile, secondo la disponibilità delle aree piantumabili, le priorità ambientali e i soggetti attuatori pubblici e privati ogni volta coinvolti. Tra gli strumenti messi a disposizione degli attori coinvolti o potenzialmente interessati nella futura progettazione di aree verdi, si annoverano abachi vegetazionali e sesti d’impianto (sezioni in scala 1:500), corredati da sezioni-tipo e dalle immagini di 18 diverse tipologie di boschi e paesaggi.

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