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Mantova Hub | Rigenerare Mantova

Mantova Hub Rigenerare Mantova

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti

Luogo

Mantova, Italia

Anno

2016

Cliente

Comune di Mantova, Global Assistance Development S.r.l.

Tipologia

Rigenerazione, Waterfront, Riqualificazione del patrimonio costruito

Commissione

Studio di fattibilità, concept design

Superficie

Area di Progetto: 130.563 mq

Credits

Design team:
Stefano Boeri (founding partner), Corrado Longa (coordinatore), Hana Narvaez (project leader), Guilia Chiatante, Daniele Barillari

“Rigenerare” non significa solo recuperare o proteggere, ma anche riscoprire e rinnovare edifici, paesaggi, parti di città, funzioni economiche e culturali. Partendo da tale base concettuale, Stefano Boeri Architetti ha avviato nel 2016 una riflessione sulla natura del rapporto tra la città e l’acqua, indagando la stratificata interrelazione tra Mantova e il Lago Inferiore. Riqualificando un sistema di spazi sottoutilizzati, abbandonati e degradati, il progetto individua un nuovo “Territorio di Mezzo” posto tra queste due grandi entità territoriali: un territorio costituito da una sequenza di spazi collettivi, ciascuno connotato da una precisa funzione urbana e pubblica. Per favorire la coesistenza tra un porto turistico attivo e la città contemporanea, il programma di intervento definisce così la presenza di un nuovo spazio intermedio, capace di preservare la natura distinta dei due mondi ai suoi lati e, al contempo, di assorbire da entrambi risorse ed energie. Il nuovo “Territorio di Mezzo” si relaziona – anche su vasta scala – sia con la città sia con l’acqua: con i flussi delle imbarcazioni turistiche, con la vita quotidiana di Mantova, con i suoi percorsi culturali e produttivi.

Per far fronte a una simile ricchezza di programma, il progetto si articola in quattro piazze, ciascuna dotata di un forte carattere: la Piazza dell’Acqua, la Piazza della Terra, la Piazza del Pensiero, la Piazza del Paesaggio. Tali ambienti non si propongono solo come nuovo sistema di luoghi collettivi per la città, ma riassumono anche alcune principali caratteristiche del territorio mantovano: il suo rapporto con l’acqua, con la terra e il cibo, la presenza della natura e della cultura. Il programma di intervento prevede per prima l’ultimazione della Piazza del Paesaggio: un ambiente formato da due distinte porzioni urbane: il Quartiere Valletta Valsecchi e la zona dei campi di calcio. Il primo, dislocato a sud del comparto di San Nicolò, presenta attualmente una perdita quasi totale di servizi e commercio, nonché un alto numero di alloggi ERP. La prima necessità che emerge da tale analisi è dunque il recupero dell’elevato potenziale ambientale del contesto, oggi sottoutilizzato o non sfruttato del tutto: operazione sviluppata anche avvalendosi del collegamento con il porto e l’area di S. Nicolò. In parallelo, la riqualificazione dell’area oggi destinata a campi da calcio consentirà la realizzazione di un nuovo spazio verde urbano, attraversato da una serie di percorsi ciclopedonali all’interno di una radura, in connessione con la rete ciclopedonale esistente e il centro città.

In una seconda fase viene prevista l’ultimazione della Piazza del Pensiero, sul margine ovest della zona di San Nicolò: un sito industriale oggi dismesso di quasi 20.000 mq caratterizzato da un alto livello di degrado, insicurezza e deterioramento urbano. Qui il progetto prevede il recupero dell’edificio storico centrale, da destinare alla realizzazione di una scuola pubblica tecnica, per 1.000 studenti, a diretto contatto con le realtà produttive locali più innovative. Gli spazi aperti di connessione tra gli edifici avranno una fruizione pubblica, legata anche alla promozione di eventi e attività culturali: soluzione che intende implementare l’attrattività del luogo e l’efficacia del processo di trasformazione. Oltre al recupero degli edifici storici si prevede la possibilità di realizzare sui bordi dell’area edifici privati residenziali.

La Piazza della Terra è prevista su un’area ex militare di circa 50.000 mq, dal grande valore storico culturale. Al suo interno sono presenti cinque capannoni voltati e una polveriera, oggi dismessa e in stato di degrado. In questo caso la riqualificazione punta innanzitutto sul recupero dei sistemi verdi presenti e sulla valorizzazione degli ecosistemi: processo attuabile attraverso un incisivo intervento di rinaturalizzazione, in particolare lungo la sponda ovest del Lago Inferiore. Il progetto prevede anche una nuova ciclovia ai due margini dell’area, sfruttando la giacitura di Vicolo Maestro che collega la Valletta Valsecchi con l’Eurovelo 7 attraverso un ponte ciclopedonale sul porto. Al recupero conservativo degli edifici storici si somma la realizzazione di una nuova serra bioclimatica su una piattaforma soprelevata, pensata per aumentare la capacità attrattiva e ludico-didattica del contesto.

L’ultimo dei quattro ambienti del “Territorio di Mezzo”, la Piazza dell’Acqua, è previsto nell’area di Porto Catena e ha come obiettivo il recupero dello storico rapporto tra la città e il lago. La riqualificazione del porto si basa innanzitutto sulla definizione di un nuovo layout degli attracchi, che andrà a incrementarne il numero e a dare così vita a un’infrastruttura turistica attrezzata capace di inserirsi nel sistema del diportismo sovraregionale. Migliorando e rendendo più funzionali i collegamenti con i percorsi pedonali della città, il progetto riuscirà a rivitalizzare l’intera zona, trasformandola in una passeggiata pubblica con due livelli di percorrenza: uno all’attuale quota dello stradello di servizio alla sponda, e una a livello dello spazio acqueo. Il ritrovato rapporto tra la città e l’acqua viene esplicitato anche attraverso la copertura dell’attuale parcheggio dell’Anconetta: di cui il masterplan prevede la ridefinizione del layout dell’intera area di sosta e la realizzazione di una copertura verde praticabile, che pone a sistema gli spazi pubblici del porto con quelli della città. La realizzazione della Piazza dell’Acqua prevede anche la riqualificazione dei bastioni portuali, la ridefinizione della mobilità locale attraverso la parziale chiusura di via Argine, il posizionamento di un nuovo planetario nell’area a sud del porto e la dislocazione dei servizi portuali nella parte ipogea del parcheggio, in continuità con l’andamento naturale del terreno verso il lago.

Il progetto è stato selezionato e finanziato per la prima fase del Piano Periferie del 2016, per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, promosso dal Governo Renzi.

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