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Stadio-Bosco | San Siro

Stadio-Bosco San Siro

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti

Anno

2019

Luogo

Milano, Italia

Cliente

A.C. Milan S.p.A and F.C. Internazionale Milano S.p.A

Tipologia

Masteplan, Architettura

Servizi

Concorso ad inviti

Credits

Stefano Boeri Architetti
Founding Partner: Stefano Boeri

SBA Italia
Director: Francesca Cesa Bianchi, Pietro Chiodi
Project Leader: Carlotta Capobianco
Design team: Agostino Bucci, Yulia Filatova, Paloma Herrero, Lorenzo Masotto, Marco Neri, Federico Panella, Luis Pimentel, Livia Shamir, Mattia Tettoni, Mario Tan, Andrea Zucchi

SBA China
Partner: Yibo Xu
Project Coordinator: Yinxin Bao
Team: Mohamed Hassan Elgendy, Mohamed Yasser Amirghany, Sebastiano Cattiodoro, Zhiyang Huang

Consulenti:
Progetto di Interni: Fabio Novembre
Strutture, impianti, progettazione catino: ARUP
Progetto del Paesaggio: Michel Desvigne Paysagiste
Agronomo: Studio Laura Gatti
Show Design: Balich Worldwide Shows
Progetto Grafico: 46xy - Mario Piazza, TOMOTOM
Sport e Salute SPA

L’International Forest Stadium è la proposta sviluppata da Stefano Boeri Architetti, insieme ad un team multidisciplinare che include ARUP, Fabio Novembre e Balich Wonder Studio, in occasione del concorso indetto nel 2019 dalle squadre Inter e Milan, per il nuovo Stadio di Milano. Il progetto, non vincitore concorso ma presentato al pubblico nel 2022 nel contesto del Dibattito Pubblico, si pone come un nuovo landmark per l’area di San Siro e la città, un monumento al calcio e ai suoi tifosi, proprio nel luogo reso iconico dall’attuale Stadio Meazza.

Dal punto di vista urbanistico, lo Stadio sorgerebbe all’interno dell’ampio sistema di “Sport and leisure district” di oltre 800 ettari che renderebbe il quartiere di San Siro un’eccellenza unica in Europa. Elemento cardine del progetto – e punto di innovazione rispetto al bando di concorso – è lo spostamento del tunnel Patroclo, che consentirebbe di realizzare il nuovo Stadio al centro di un parco pubblico urbano di 4,5 ettari: in questo modo, il nuovo Stadio sarebbe opportunamente distanziato dalle residenze che sorgono attorno all’area, rispettandone le esigenze e garantendone il necessario comfort.
L’area di progetto comprende inoltre, insieme alla struttura sportiva, una serie di servizi e funzioni pubbliche e semi-pubbliche (uffici, hotel, centro congressi, spazi commerciali) volte a valorizzare il mix funzionale e incentivare l’utilizzo e la fruizione continuativa dell’area.

A livello architettonico, il progetto prevede uno Stadio – Bosco, in cui gli alberi circondino il campo e gli spalti e la natura vivente diventi protagonista dell’esperienza calcistica e di un nuovo paesaggio urbano, per tutti i cittadini.

Lo Stadio è infatti progettato per ospitare 5.700 mq di superfici verdi orizzontali di copertura, 7.000 mq di facciate verdi con 3.300 alberi e 56.300 arbusti di 70 specie diverse, grazie alle quali si prevede un assorbimento di CO2 pari a 162 tonnellate ogni anno. Un polmone verde per la metropoli e un luogo di connessione verde nel tessuto urbano, in grado di contribuire a ripulire l’aria, assorbire le polveri sottili e mitigare la temperatura del quartiere, grazie alla riduzione dell’effetto “isola di calore” da parte delle vegetazione.
Obiettivo del progetto è la riduzione delle emissioni e dei consumi energetici: grazie all’utilizzo di ampie superfici fotovoltaiche e ad un accurato studio sulla gestione delle acque e dei rifiuti, il Forest Stadium punta a diventare un’arena energeticamente autosufficiente e a basso impatto ambientale.

Per quanto riguarda la distribuzione e l’organizzazione funzionale interna, i flussi di spettatori, addetti, sportivi, visitatori e vip, sono ideati per essere facilmente riconoscibili e accessibili, pur sempre separati; lo stadio inoltre integra al suo interno diverse funzioni attrattive per la comunità (aree commerciali, spazi museali, palestre, aree press e vip, bar e ristoranti): spazi di ospitalità flessibili per rendere accessibile lo Stadio il maggior numero di giorni possibile, per diverse occasioni pubbliche. In particolare, elementi identitari del progetto sono la pista di corsa posizionata all’ultimo livello, che offre a tutti gli utenti un luogo di passeggio e di allenamento, e la Torre di Luce, landmark luminoso per le squadre milanesi. Con la Torre della Luce l’obiettivo è rafforzare il modello di “Uno Stadio per Due”, dando risalto al rosso e all’azzurro, i colori delle due squadre che hanno portato il calcio milanese nel mondo: un segno luminoso riconoscibile da lontano e che cambia colore a seconda della squadra in campo – particolarmente cangiante in occasione del “derby della Madonnina”. La torre ospita il museo di entrambe le società calcistiche e, all’apice delle sue guglie, le statue di calciatori e allenatori che hanno costruito la grandezza del calcio milanese.  

All’interno del parco che circonda il nuovo Forest Stadium, per non dimenticare la gloriosa storia dell’attuale Stadio Meazza,  il progetto prevede un memoriale sempre aperto al pubblico, dove si raccolgono storie, leggende, ricordi ed emozioni di un intero secolo.
Il memoriale, insieme al nuovo rapporto con la natura e all’integrazione delle funzioni pubbliche, trasformerebbe il nuovo Stadio per Milano in un edificio-simbolo di un nuovo modo di pensare e vivere l’architettura sportiva in città. 

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