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San Marino 2030 | Piano Regolatore Generale

San Marino 2030 Piano Regolatore Generale

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti

Luogo

Repubblica di San Marino

Anno

2016 - 2019

Cliente

Repubblica di San Marino, Segreteria di Stato, Territorio e Ambiente, San Marino

Superficie

Area: 61,19 Kmq

Tipologia

Pianificazione

Credits

Progetto:
Stefano Boeri Architetti

Design team: Stefano Boeri(Founding Partner), Corrado Longa (Project Coordinator), Laura Di Donfrancesco (Project Leader);
Team: Federico Panella, Anna Maiello, Francesca Da Pozzo, Francesca Capicchioni

Sub-consultants:
MIC Mobility in Chain,
Nuova Qualità Ambientale,
Antonio Accotto

Nel 2016 Stefano Boeri Architetti è stato incaricato dalla Repubblica di San Marino della redazione del nuovo Piano Regolatore Generale di sviluppo territoriale e urbano. Articolato in tre fasi principali –analisi, sintesi della visione strategica, definizione del nuovo strumento di pianificazione – il programma di intervento prevede un continuo scambio partecipativo tra i vari stakeholders coinvolti: sia i cittadini sia i soggetti portatori di interesse. Nella prima fase del lavoro sono state organizzate una serie di passeggiate sul territorio, a cura delle nove Municipalità locali (i cosiddetti “Castelli”), che hanno coinvolto diverse fasce di popolazione, con l’obiettivo di far emergere le principali opportunità e criticità. Articolato in un orizzonte temporale esteso fino al 2030, il Piano parte dalla valorizzazione delle importanti risorse ambientali e del paesaggio agricolo della Repubblica, immaginando uno sviluppo orientato alla visione di “Giardino d’Europa” e “Microcosmo della biodiversità”. Il territorio sammarinese racchiude infatti grandi varietà geografiche e paesaggistiche, inserendosi, analogamente al limitrofo contesto italiano, nel punto di cerniera dove la città lineare della costa medio-adriatica incontra gli Appennini, attraversando il paesaggio del Montefeltro.

Nonostante le dimensioni ridotte, il paesaggio di San Marino è dunque particolarmente ricco di elementi di biodiversità: termine che fa riferimento non solo alle sue qualità ambientali, ma anche ai valori visibili e invisibili, culturali, sociali, economici e naturali che lo caratterizzano. Partendo da tale osservazione, il progetto strategico “dissolve” i confini amministrativi della Repubblica, puntando a generare nuove relazioni in un più vasto contesto, formato da varie condizioni territoriali. Questo “mosaico di paesaggi” si costituisce così come il punto di forza su cui costruire il Piano e, parallelamente, la principale risorsa da tutelare e valorizzare per trasformare San Marino nel “Giardino d’Europa”.

Partendo da tale visione, SM 2030 si compone di tre livelli: un “Affresco Urbano”, fondato su dieci grandi temi (Complementarietà tra poli urbani e Castelli / Potenziamento e sinergia degli ecosistemi ambientali / Messa in sicurezza del territorio / Valorizzazione del ciclo dell’alimentazione / Autonomia energetica / Mobilità sostenibile e accessibilità / Turismo diversificato / Università e ricerca / Industria 4.0 / Politica estera), un “Atlante dei Progetti”, composto da 10 azioni progettuali che strutturano il territorio, e una “Carta delle Regole”, elaborata per veicolare e indirizzare le trasformazioni nel tempo.

La Complementarietà tra poli urbani e Castelli prevede uno sviluppo di San Marino come territorio policentrico basato su una serie di azioni atte a generare, riconsolidare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente. Il patrimonio immobiliare della Repubblica attualmente sottoutilizzato o vuoto si stima, infatti, in circa il 30% del totale.

Una simile antropizzazione del suolo, dall’altra parte, ha modificato profondamente l’assetto naturale: le superfici boschive (ridotte al 10% del totale) sono così estremamente frammentate e la qualità delle acque dei torrenti è fortemente compromessa da scarichi urbani e industriali. SM2030 propone quindi un rafforzamento del sistema ecologico-territoriale, che agisce innanzi tutto attraverso la messa in rete dei suoi elementi di pregio. La matrice geologica di San Marino è caratterizzata dalla presenza diffusa di calanchi – l’11% del territorio – e da frequenti fenomeni franosi causati della scarsa manutenzione dei terreni e dal loro abbandono. Per far fronte a tale condizione, il progetto prevede l’individuazione delle aree di potenziale dissesto e di particolare vulnerabilità sismica. Le stesse sono quindi soggette alla definizione di regole finalizzate alla loro messa in sicurezza, anche rispetto alle calamità naturali.

In tale contesto un ruolo specifico è riservato all’agricoltura, attività cui San Marino è storicamente legata: non solo per la sua funzione produttiva, ma anche per il ruolo di presidio delle qualità territoriali. Oggi confinata a un ruolo marginale – il 10% degli ambiti rurali è infatti incolto o sottoutilizzato – e frammentata nella distribuzione, l’agricoltura è rivista da SM2030 in una nuova forma sostenibile e attiva, basata sulla multifunzionalità e la differenziazione dei prodotti, con l’obiettivo di trasformarla in un modello agroambientale di riferimento.

Ultimo punto essenziale del programma di intervento: la totale ridefinizione delle politiche energetiche. Attualmente priva di impianti di produzione di energia propri e sprovvista di fonti di combustibili fossili, La Repubblica dipende totalmente dall’importazione di tale risorsa dall’estero. Una condizione analoga riguarda lo smaltimento dei rifiuti e l’approvvigionamento idrico. SM2030 prevede dunque di trasformare San Marino in un modello autosufficiente e all’avanguardia nell’utilizzo e nella produzione di energia pulita.

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