Progetto
Stefano Boeri Architetti
Anno
2022-in corso
Luogo
Lago d'Iseo, Italia
Cliente
Fondazione Liliana e Michele Bettoni
Tipologia
Masterplan, spazio pubblico
Servizi
Visione, studio di fattibilità
Stefano Boeri Architetti
Founding partner: Stefano Boeri
Partner e project director: Marco Giorgio
Project Leader: Francesca Lina Pincella
Design team: Agostino Bucci, Anastasia Kucherova, Sofia Huang
Consulente:
Antonella Arcuri (Advisor della Fondazione Liliana e Michele Bettoni per la sostenibilità dell'intervento)
Il progetto per l’Area ex Caproni di Montecolino, ideato da Stefano Boeri Architetti per la penisola sulla sponda est del Lago d’Iseo, tra le frazioni di Covelo e Pilzone, si estende su una superficie di interesse circa 42.000 mq. Il territorio è caratterizzato da un promontorio di straordinaria valenza paesaggistica (circa 17.000 mq) e un terreno pianeggiante di circa 25.000 mq, su cui sorgono gli edifici industriali e una villa storica, Villa Basilio.
L’area di intervento, donata nel 1989 alla Fondazione Liliana e Michele Bettoni, verte oggi in una fase di abbandono nonostante il suo significativo valore storico, oltre che ambientale.
All’inizio del XX secolo l’area viene infatti utilizzata come base per una scuola di idroaviazione attiva per tutta la Prima Guerra Mondiale; nella prima metà degli anni ’20 viene acquisita da una società milanese la “Aeroplani Caproni S.A.”, che la utilizza come stabilimento per la fabbricazione di idrovolanti grazie alla possibilità di utilizzare il bacino antistante per le prove di immersione dei “mini-sommergibili” e per l’addestramento degli equipaggi. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale l’area Montecolino viene occupata da militari tedeschi che realizzano alcune strutture ad uso bellico: una massiccia “polveriera”, alcune “case matte”, delle “garitte” e un “posto di vedetta” posto sul punto più alto della collina da cui sorvegliare il lago. Particolarmente interessante la realizzazione di un tunnel scavato nella roccia, che attraversa l’intera collina e venne utilizzato come via di fuga verso il lago e allo stesso tempo rifugio antiaereo. Al termine della guerra l’area viene acquistata dagli industriali Bettoni, che insediano la produzione di manufatti tessili, la Montecolino S.p.A. operativa sino al 1983.
Obiettivo primario del progetto è appunto trasformare queste testimonianze storiche in nuovi luoghi di produzione culturale, aggregazione sociale e valorizzazione territoriale, stabilendo un forte dialogo tra il nuovo e l’esistente, con particolare attenzione al recupero e alla riconversione dei siti di archeologia industriale.
Altro pilastro cardine dell’intervento è la riduzione del consumo di suolo per implementare la qualità ambientale e paesaggistica dell’area.
La prima fase del progetto prevede la demolizione dei volumi di superfetazione e annessione realizzati a partire dagli anni ‘50, recuperando 4.177 mq di superficie.
Negli edifici sottoposti a vincolo – l’impianto Ex Caproni, la Villa Basilio e l’edificio all’ingresso del sistema insediativo – l’intervento prevede un restauro conservativo mentre per i capannoni, anche grazie alla versatilità degli spazi, è prevista una rigenerazione con cambiamenti di funzione mirati a riconsegnare un’importanza cruciale alla penisola.
Partendo da questi presupposti il progetto mira a trasformare il sito in un luogo di eccellenza aperto sia alla comunità locale che all’utenza esterna: con questo obiettivo, particolare attenzione viene data al tema dell’accessibilità, eliminando le barriere architettoniche e realizzando nuove aree ciclopedonali e di sosta.
Nell’ambito della riconversione funzionale, il progetto prevede un sistema di ospitalità diversificato, con il riuso della villa e la realizzazione di nuove strutture ricettive flessibili, a contatto con la natura e accessibili a tutte le tipologie di utenti. In particolare, il capannone recuperato diventa la Fabbrica del Benessere, un impianto termale per la cura della persona, con giardini curativi e piscine all’aperto inserite nella ripristinata struttura storica a capriate; il vecchio percorso sotterraneo viene convertito in Galleria d’Arte, un percorso culturale che riconverte in esperienza artistica; nei pressi del molo, nella zona occidentale dell’area, trovano spazio strutture per attività sportive, connesse al sistema cicloturistico locale per attività all’aperto e sport acquatici.
Infine, importante ruolo all’interno del progetto è affidato alla rivitalizzazione dei percorsi naturalistici, panoramici e costieri che attraversano la zona limitrofa al lago, con un progetto di riforestazione su 23.919 mq. Sempre nella prospettiva di massimizzare la sostenibilità dell’intervento, il progetto si configura come un’opera a basso impatto energetico, grazie all’efficientamento e adeguamento delle strutture esistenti e allo sfruttamento di fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Natura, paesaggio, storia, arte e cultura costituiscono quindi il nucleo fondante della proposta di riconversione, nel rispetto del genius loci che nei secoli ha visto convivere in un luogo di straordinaria valenza paesaggistica rifugi bellici, stabilimenti produttivi e, infine, l’arte contemporanea (con l’installazione nel 2016 dell’opera The Floating Piers, di Christo e Jeanne-Claude). Con un carattere principalmente volto all’accoglienza, integrando l’esistente e un mix di nuove funzioni per la comunità, il nuovo intervento vede la rigenerazione dell’Area “Ex Caproni” di Montecolino in un’ottica di rivitalizzazione del luogo e di riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico che il territorio offre.
I dati del progetto:
Superficie Costruita 4.051 mq
Superficie Recuperata 4.177 mq
Totale 8.228 mq
Superficie intervento 42.000 mq
Progetto di riforestazione di 23.919 mq