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i sogni di stefano boeri dal design all’architettura

In un’intervista a Elle Decor Stefano Boeri racconta la sua visione sul presente, sui suoi sogni e futuri progetti. L’abitare del futuro in mostra al Salone 2018, il caso del Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia e il nuovo incarico di Presidente della Triennale di Milano.

L’architetto racconta i progetti del Salone e per l’edizione di questo anno verrà presentata una nuova versione del Mettitutto disegnato per l’azienda di Annibale Colombo. Il design è un’occasione di dialogo con lo spazio a una scala differente da quella dell’architettura, a volte intesa come una micro-architettura, a volte invece come ponte di riflessione sugli “spazi irrisolti dell’ambiente domestico”. Così il Mettitutto nasce proprio da una riflessione sulla “soglia tra interno privato ed esterno pubblico”. “Il luogo della vestizione, lo spazio dell’entrata e dell’uscita dalla sfera domestica, è infatti spesso poco valorizzato, spoglio o, ancor peggio, mal organizzato. Il Mettitutto è stato per me una sfida che – grazie all’intermediazione e all’ironia di Luciano Colombo – mi ha avvicinato al mondo del design, dal quale io mi sono sempre tenuto a distanza per un timore reverenziale nei confronti di mia madre, Cini Boeri“.

Poi l’intervista cambia scala e Stefano Boeri racconta il progetto space&interiors, “The Future of Living and the Planet of the Future è una sfida lanciata a produttori e progettisti sul futuro dell’abitare. Chi disegna gli spazi esplora infatti un mondo sconosciuto e deve essere pronto a prevedere e interpretare l’ignoto”. Una grande installazione, fortemente suggestiva nel proiettare il visitatore nelle atmosfere del Pianeta Rosso, un palinsesto di incontri organizzato all’interno di un ambientazione che supera la rigidità dell’allestimento fieristico, contaminata inoltre da un progetto video di Davide Rapp e Giorgio Zangrandi.

L’architetto parla poi del caso Norcia e di come questo lo abbia amareggiato nell’aver sfumato un entusiasmo che era stato condiviso nella realizzazione di un progetto riuscito e ben realizzato, che ha saputo assolvere un insieme di funzioni collettive e logistiche fondamentali per una popolazione terremotata. Ma le proiezioni sul futuro sono positive, soprattutto se passano da un grande incubatore come quello della Triennale di Milano che per Boeri è insieme una espressione culturale, un’architettura di altissima qualità e un luogo fondamentale per la città.

 

L’intervista integrale su: http://www.elledecor.it/salone-del-mobile/stefano-boeri-intervista-salone-del-mobile-2018-norcia-triennale