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Sii Albero | Ulassai

Sii Albero Ulassai

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti e Davide Mariani

Anno

2021

Luogo

Ulassai, Italia

Cliente

Fondazione Stazione dell'Arte

Credits

Coordinatore progetto: Anastasia Kucherova
Progetto grafico: Luisa Gulli
Partner: istituzionali Regione Autonoma della Sardegna Comune di Ulassai
Fondazione di Sardegna

Stefano Boeri Architetti partecipa ad un sorprendente dialogo con l’opera di Maria Lai presso la Stazione dell’Arte, fulcro della ricerca dello spazio di Ulassai. La mostra, intitolata Stefano Boeri. Sii albero, è progettata come un’esposizione che intende riallacciare ed enfatizzare i punti di contatto tra il celebre architetto e l’artista. Sii Albero cerca le coincidenze nel lavoro di due menti creative che hanno concentrato la propria poetica sulla relazione e sulla reciprocità tra esseri umani e ambiente, in una prospettiva eco-responsabile, sostenibile e prolifica, di rispetto e convivenza.

Entrambi, architetto e artista visiva, infatti, si sono mossi per favorire un’alleanza tra natura ed esseri viventi. Stefano Boeri si relaziona con l’artista sarda concependo un prototipo di spazio pubblico, la Radura degli Abbracci, declinazione del progetto Radura (2016): si tratta di novantacinque cilindri in legno d’abete, lunghi e sottili, che creano una struttura effimera, raccolta e ospitale, nella quale i fruitori possono lasciarsi cullare dalla melodia del brano “Visioni” e dal violoncello di Piero Salvatori.

Una proposta allestitiva e artistica per affrontare sia il cambiamento climatico che la sovrappopolazione del globo, temi cari a entrambe le figure. Così come molti pensieri dell’architetto, infatti, numerose opere di Maria Lai si rivolgono a fragili equilibri sociali e ambientali in cui “la natura si occulta dietro una realtà apparente” e per cui “solo l’artista è ammesso nel recinto misterioso dove si sprigiona, per un’improvvisa fiducia, quel corto circuito di simpatia in virtù del quale la natura cede e si manifesta. L’opera nasce da questo abbandono”.

L’allestimento, oltre alla Radura degli Abbracci, trova spazio anche nell’ex rimessa del treno, in cui si assiste alla proiezione del cortometraggio Troiane, premiato al Venice Architecture Short Film Festival 2020 ed esposto per la prima volta in un’istituzione museale. La pellicola, diretta da Stefano Santamato e prodotta da Paolo Soravia / The Blink Fish per Stefano Boeri Architetti, racconta – immedesimandosi nel punto di vista degli alberi abbattuti – il viaggio lungo 1500 km, dalla foresta di Vaia (Friuli) colpita dall’atroce tempesta dell’ottobre 2018, alla scenografia delle Troiane di Euripide, allestita per il teatro greco di Siracusa nel 2019. A concludere l’esposizione si trovano schizzi, fotografie e testimonianze delle installazioni di Radura realizzate in giro per il mondo. L’ultima, Radura della memoria, è stata realizzata a Genova, in seguito al cedimento del Ponte Morandi (agosto 2018): un podio ligneo, 50 metri di diametro, che accoglie 43 specie di alberi richiamando, oltre che la sfaccettata vegetazione della macchia mediterranea, il numero delle vittime del crollo.