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Molo Beverello | Napoli

Molo Beverello Napoli

Immagini

Progetto

Boeri Studio

Luogo

Napoli, Italia

Anno

1998 - 1999

Cliente

Autorità portuale di Napoli

Tipologia

Masterplan, architettura

Alla fine degli anni Novanta il Comune di Napoli ha in progetto di ricollegare la parte antica della città al suo lungomare portuale, con un grande intervento di rinnovamento urbano volto a realizzare un nuovo fronte mare e ad abbattere le barriere fisiche e ideologiche per ricostituire quell’unitarietà tra mare e città che era andata perduta nel tempo. Il progetto di ristrutturazione del porto, partendo dall’area strategica del Molo Beverello, intende estendere gli interventi a tutto lo scalo partenopeo, alle banchine, alle infrastrutture viarie e agli edifici per i servizi. Di questa importante trasformazione urbanistica, Stefano Boeri, che nello stesso periodo si occupa del progetto di altri waterfront europei, viene chiamato dalla Società Porto Antico a rea-lizzare il primo passo simbolico come premessa all’approvazione del Piano Operativo Triennale e del Piano Regolatore installando nel 1998 uno spazio pubblico temporaneo nei pressi dello scalo delle navi da crociera. Si tratta di una passerella in legno, esclusivamente pedonale, larga 14 metri e lunga 350 metri con una struttura di tubi in acciaio, che arriva a lambire il Maschio Angioino, nei pressi del quale si allarga trasformandosi in una vera e propria piattaforma. Lungo la pedana, inoltre, sono stati installati piccoli rifugi in legno e blocchi di marmo bianco come sedute che costituiscono per i cittadini di passaggio e i turisti dei punti di riferimento e di sosta nel nuovo percorso urbano.

La nuova passerella sostituisce il muro del Maschio Angioino e la cancellata del Molo Beverello (entrambi demoliti) che dividevano in modo netto Palazzo San Giacomo, sede del Municipio, dalla Stazione Marittima e dal Molo Beverello. L’abbattimento di tale barriera non rappresenta solo un atto fisico, ma piuttosto una presa di posizione ideologica circa i nuovi sviluppi urbanistici della città, che guarda all’integrazione fra le due aree. «Cade il nostro Muro di Berlino che separa la città dal mare. Sono certo che i napoletani si approprieranno subito di questa nuova area» ha dichiarato in quell’occasione il sindaco di Napoli. Il nuovo varco, una volta caduto il muro del Maschio, è stato spostato nella zona dell’Immacolatella Vecchia, ed è stato seguito dalla pedonalizzazione di circa 80.000 metri quadrati di area portuale e dall’abbattimento di circa 700 metri di cinta doganale. Nell’area, inoltre, è prevista la realizzazione di un museo di arte contemporanea in uno dei vecchi Magazzini Generali con lo scopo di dotare la zona di un polo culturale di attrazione, evitando che essa rimanga solo un luogo di passaggio.

Claim: La passerella, usurata dall’azione del tempo e dal considerevole afflusso di persone, è stata recentemente smantellata. «Ormai sono passati quasi vent’anni» ricorda nel 2015 l’architetto. «Fu un’incredibile occasione poi rimasta in sospeso. Ma per fortuna riuscimmo a realizzare almeno l’apertura del porto alla città. Fu un miracolo poter demolire quel muro che separava Napoli dal suo Molo Beverello. Già allora il nostro obiettivo era di creare a piazza Municipio un collegamento verso il mare, fino alla Stazione Marittima che secondo me dovrebbe diventare una struttura pubblica. Un sogno ripreso con la Stazione Municipio di Alvaro Siza. Una grande passeggiata a mare: Napoli se la merita».