Progetto
Stefano Boeri, Chiara Merlini, Christian Fogh
Anno
1993
Luogo
Pavia, Italia
Commissione
Concorso Europan 3 "A casa in città"
Team leaders: Stefano Boeri, Chiara Merlini, Christian Fogh
Gruppo di progettazione:
Barbara Belloni, Marco Brega, Arianna Foresti, Federica Guaglio, Giovanni la Varra, John Palmesino, Andrea Pandolfi, Glauco Pauaglini, Diego Steffenini, Marco Vantusso, Stefania Zocchi
Progetto grafico:
Mario Piazza, Simonetta Rocco (Achilli & Piazza e Associati)
Il collegio universitario è una piazza urbana
Una piazza tra le piazze di Pavia; al confine tra il centro storico e gli sviluppi novecenteschi; a ridosso del rilevato delle antiche mura di cinta.
Una piazza urbana che ospita gli spazi del nuovo collegio universitario.
Il collegio diventa così una nuova “stanza” nell’ intricato sistema di corridoi, disimpegni e camere (fatto di androni, porticati, corti, piazze … ) che rendono il centro di Pavia così simile ad uno spazio interno.
Un luogo urbano, abitato anche -non solo- da chi vive in prima persona dell’attività didattica. Come accade nei luoghi urbani di altri centri storici italiani, dove si é sviluppata una simbiosi con i ritmi della vita universitaria.
Una stanza tra le stanze, protetta su tre lati da fronti edificati e aperta a sud verso il cuneo verde dell’orto botanico. Quattro fatti urbani compongono la nuova piazza del collegio universitario.
L’edificio / strada per l’Università
Sul suo lato occidentale, la piazza é bordata da un lungo edificio, che completa la cortina edilizia di via Luino, così come faceva la vecchia fabbrica. Il nuovo edificio, destinato agli spazi dell’università incorpora la strada e la conduce su tre piani diversi.
Ciascuno di essi è percorribile linearmente e si volge verso la piazza con degli spazi flessibili: al piano terra, spazi per i servizi commerciali legati alla vita universitaria (fotocopie, cartoleria, bar … ); al primo piano, spazi destinati alle attività didattiche e di ricerca; ai due piani superiori spazi per la residenza studentesca e i suoi servizi.
Il taglio degli appartamenti, rivolto prevalentemente agli studenti dei primi anni di corso, prevede due moduli -per un singolo studente o due studenti- che possono essere accorpati due a due, in base alle necessità e ai desideri degli utenti e dei gestori. Anche il piano delle aule, così come quello delle stanze, è pensato come uno spazio in grado di comporsi in soluzioni abitative eterogenee e mutevoli, fermo restando il principio di articolazione lineare dello spazio: come in una strada coperta, ci si sposta lungo un asse e si penetra trasversamente negli spazi di sosta.
Ma ci si muove anche tra un piano e l’altro, verticalmente, pur restando all’interno della strada coperta.
Le residenze degli studenti nella strada / giardino
Sul lato orientale della piazza, a completare il lato interno di viale Gorizia, una teoria di piccoli edifici residenziali posti al centro del lotto, reinterpreta il principio insediativo della città giardino.
In questo caso, un principio estendibile e regolato dalla disposizione al suolo dei manufatti. Un sistema che si insedia sfruttando le differenze di quota tra il viale esterno e lo spazio introverso della piazza, con la costruzione di una sorta di basamento che accoglie al piano interrato degli spazi a parcheggio .
Ciascuna unità è qui pensata in modo da poter essere iterata e variata sulla base di alcune regole generali: il medesimo sedime dell’edificio accoglie appartamenti di tagli differenti destinati a coprire una estesa gamma di preferenze abitative; il medesimo ingombro volumetrico accoglie differenti modalità di affaccio sulla piazza e sui piccoli spazi verdi che ritmano la sequenza degli edifici.
Il taglio degli appartamenti, rivolti in prevalenza alle necessità degli studenti iscritti agli ultimi anni di corso, è mutevole e componibile, dando vita a diverse possibili configurazioni architettoniche (qui esemplificate) fatto salvo il rispetto di alcuni vincoli: l’ altezza massima, i percorsi verso la piazza, la dimensione dei giardini, l’indicazione dell’accesso.