La ricostruzione post terremoto alla luce di una riflessione sul tempo e sui concetti di cura, coscienza, eredità. Il terremoto è “rovesciamento del tempo”, scrive Manuel Orazi affrontando “il nodo gordiano del terremoto”. La necessità di ricostruire dopo la trasfigurazione della catastrofe pone importanti quesiti: come dare un senso alla ricostruzione? Come conciliare la richiesta di tornare a quello che era prima con l’urgenza della sicurezza? Come guardare al futuro senza perdere il contatto con la storia?
Infranto il dogma “dov’era, com’era”, l’approccio progettuale di Stefano Boeri ha considerato il “dov’era, come sarà”.
Il Polo del Gusto di Amatrice e il Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia progettati da Stefano Boeri Architetti hanno rappresentato una risposta concreta e immediata ai bisogni primari della comunità colpita dal sisma, realizzati e consegnati alla cittadinanza nell’arco di pochi mesi, con un forte impiego di energie nella progettazione e nella realizzazione delle strutture, resa possibile grazie alla solidarietà e ai fondi raccolti dalla campagna “Un Aiuto Subito” promossa da Corriere della Sera e Tg La7.
Domus dedica un ampio spazio di approfondimento – a cura di Vittorio Pizzigoni – sul Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia: “un monumento dimesso, che si pone come discreta testimonianza dei fatti“.
“Questo piccolo padiglione sorge in un’area libera a sud dell’antico abitato, appena fuori dalle mura cittadine, proprio nel luogo in cui, subito dopo il terremoto, erano state montate le tende della Protezione Civile. La scelta di un luogo così carico di ricordi legati ai giorni immediatamente successivi al sisma permette a questo edificio d’innestarsi perfettamente nella memoria collettiva e di rafforzare, perpetuandolo, quel senso di comunità sviluppato all’indomani di un evento così drammatico.
La scelta del materiale da costruzione si è dimostrata funzionale a semplificare e rendere più veloce il processo costruttivo: il legno non è stato usato solo per le sue qualità elastiche che lo rendono adatto a sopportare le sollecitazioni del sisma, ma anche per la possibilità di produrre gli elementi altrove, di avere un cantiere leggero e pulito, e di poter montare rapidamente le strutture fuori terra.
Sul tema delle costruzioni in legno Stefano Boeri Architetti lavora da tempo, come testimonia il progetto Casa Bosco, iniziato nel 2008 ed esposto nel 2011 alla mostra “BioMilano”. Questa indagine sulla filiera di produzione del legno parte dal presupposto che prendersi cura delle aree boschive del paese può essere realizzato attraverso l’attivazione di un’economia circolare in grado di salvaguardare e valorizzare a un tempo le foreste italiane; un lungo lavoro di ricerca che Boeri ha ben riassunto nella provocatoria proposta di istituire un Ministero delle Foreste.
Sia il Padiglione di Norcia sia il Polo del Gusto di Amatrice, pur nella loro limitata temporalità, provano a dare forma ai luoghi che occupano, aspirano a diventare punti di riferimento nel panorama urbano e a definire l’identità della comunità circostante, senza volersi sostituire ai centri più antichi”.