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Wonderwoods | Utrecht

Wonderwoods Utrecht

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti (area A), MVSA Architects (area B)

Luogo

Utrecht, Paesi Bassi

Anno

2017 - in corso

Cliente

G&S Vastgoed Kondor Wessels Projecten

Tipologia

Architettura, Bosco verticale

Credits

Progetto:
Stefano Boeri Architetti (plot A), MVSA Architects (plot B)

Design team(plot A)
Founding partner: Stefano Boeri
Partner e project director: Francesca Cesa Bianchi

Team - fase di concorso
Project leader: Benedetta Cremaschi
Team: Daniele Barillari, Francesca Da Pozzo, Alberto Lunardi, Maddalena Maraffi, Giovanni Nardi, Federico Panella, Paolo Russo;

Team - progetto preliminare
Project leader: Benedetta Cremaschi
Team: Emiliano Berni, Carolina Boccella, Elisa Borghi, Agostino Bucci, Gianni Candasamy;

Team progetto definitivo
Project leader: Paolo Russo
Team: Benedetta Cremaschi, Marco Neri, Lorenzo Masotto, Yulia Filatova, Carolina Boccella

Consulenti:
Consulente botanico e landscape design per le facciate: Laura Gatti;
Local architect e progetto esecutivo: INBO;
Valutazione di fattibilità economica: Terberg Totaal Installaties;
Progettazione delle strutture: Van Rossum;
Consulente botanico e landscape design per i tetti: ARCADIS Landschapsarchitectuur; General contractor: Boele & van Eesteren
Landscape contractor: Koninklijke Ginkel Groep

Immagini: The Big Picture

Elaborato da Stefano Boeri Architetti e MVSA Architects, il progetto Wonderwoods punta a realizzare nel centro di Utrecht, entro il nuovo Healthy Urban Quarter, un’esperienza avanzata di coabitazione tra città e natura vivente. Dell’intervento fa parte una inedita declinazione del Bosco Verticale, alto 105 metri e capace di ospitare circa 200 appartamenti di varie tipologie e per utenti diversi: principalmente giovani professionisti, lavoratori e famiglie. La torre accoglierà sulle facciate circa 50.000 piante di 30 specie diverse, equivalenti alla vegetazione di un ettaro di bosco: un vero e proprio ecosistema urbano, in grado di produrre circa 41 tonnellate di ossigeno ogni anno. Al piano terra, connesso con un giardino posto al sesto livello, è previsto il Vertical Forest Hub: un centro di documentazione e ricerca sulla forestazione urbana nel mondo. Vero smart building, il complesso dialoga con l’ambiente urbano sia attraverso un piano terra aperto verso l’esterno, sia mediante uno sviluppo verticale che si armonizza con le proporzioni del circostante isolato urbano. Arricchito anche da zone ufficio, ambienti per il fitness e lo yoga, parcheggi per le biciclette e spazi pubblici e ricreativi, il Bosco Verticale Wonderwoods si propone come il nuovo polo del benessere di Utrecht.

L’edificio dunque rivela una natura complessa e sfaccettata, proponendosi come autentica novità nel palinsesto dell’architettura europea contemporanea. Da un lato non è un semplice grattacielo, iconico e indifferente al contesto in cui si realizza: è piuttosto una torre urbana, che porta verso l’alto l’utopia di una inedita coabitazione città-natura, rispettando e valorizzando le caratteristiche del quartiere compreso tra Croeselaan e Jaarbeursboulevard. Dall’altro lato è una architettura che cambia salendo, misurandosi sia con il cielo di Utrecht sia con la storia urbana che la accoglie. In verticale l’edificio è infatti scandito da quattro “ordini” sovrapposti, che definiscono lungo l’asse verticale una rotazione del corpo di fabbrica: un movimento che lo stacca progressivamente dall’allineamento con il tracciato di via Croeselaan, per consentirgli di disporsi secondo un orientamento est/ovest. Se sull’angolo nord la torre costituisce la “prua” di un sistema di isolati che si dispongono sull’asse di via Croeselaan, sul lato sud si dispone in modo da poter realizzare un collegamento in quota con l’edificio contiguo, progettato da MVSA.

La presenza di 360 alberi e 9.640 tra arbusti e fiori descrive però anche la realtà di una torre altamente sostenibile, capace di assorbire annualmente a pieno regime circa 5,4 tonnellate di CO2, oltre a una rilevante quantità di polveri sottili (microparticolato di sodio). Grazie all’azione di filtro compiuta dalle foglie, si calcola inoltre che il microclima che potrà prodursi sui terrazzi potrà attivare una significativa riduzione dell’escursione termica tra l’esterno e l’interno degli appartamenti, con una proporzionale riduzione dei costi di condizionamento energetico.

Presidio per la biodiversità delle specie viventi e in particolare dei volatili che popolano i cieli olandesi, il Bosco Verticale Wonderwoods è anche sviluppato per favorire il piacere del contatto con la natura. Gli appartamenti e gli spazi interni permettono così di godere del massimo risalto riservato agli organismi vegetali ospitati sui terrazzi e i balconi, i quali al contempo favoriscono un’ottimale illuminazione solare e una vista aperta sul paesaggio urbano circostante.

Come un’Architettura Viva, il Bosco Verticale Wonderwoods possiede facciate mutanti nella composizione cromatica e nello spessore delle masse biologiche, che varieranno secondo le stagioni, l’incidenza della luce solare, la crescita e la manutenzione delle piante. Quest’ultima sarà effettuata mediante una stazione centralizzata e condominiale, che grazie a un sistema di sensori sarà in grado di controllare il sistema di irrigazione, ma anche di programmare gli interventi di potatura e manutenzione del verde.

L’edificio non è solo un modello di biodiversità delle specie viventi, ma anche di mixité delle attività e delle funzioni. Il basamento della torre è destinato a ospitare infatti un articolato sistema di residenze duplex in grado di combinare spazi residenziali e atelier, che saliranno sui lati sudoccidentali fino al quinto piano; a essi si aggiungeranno numerosi ambienti ricettivi e commerciali sulle vie Croeselaan, Jaarbeursboulevard e Veemarktple.

In termini scientifici e culturali, il Bosco Verticale Wonderwoods può esser letto come un importante esperimento di demineralizzazione delle superfici architettoniche verticali, analogo – seppur più avanzato – a molti altri progetti di biodiversità urbana realizzati a livello internazionale. L’idea di inserire nella torre lo spazio del Vertical Forest Hub nasce proprio per stabilire un contatto con realtà simili e permettere al complesso di costituirsi come epicentro per future politiche di forestazione urbana. L’Hub nasce dunque come laboratorio aperto, dove approfondire la conoscenza delle soluzioni tecniche e botaniche adottate per l’intervento di Utrecht, ma anche dove ricevere informazioni e notizie sullo stato di avanzamento degli altri Boschi Verticali in costruzione nel mondo.

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