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Bosco Verticale su ndion

All’interno di ndion, magazine del German Design Council, un articolo intitolato “Green is hope”, si concentra sull’apporto della natura vivente nel raffrescare e, in generale, migliorare le condizioni di vita nelle città, citando il Bosco Verticale di Boeri Studio come pioniere di questo approccio.

Città come Singapore, Parigi o Francoforte si sono impegnate a rendere più verde il proprio territorio per contrastare l’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici. Le previsioni indicano infatti che in alcune metropoli, nel 2100, potrebbero esserci fino a otto gradi centigradi in più rispetto ad oggi. E il modo efficace per contrastare questo trend negativo è quello di piantare alberi: forniscono ombra e umidità e quindi garantiscono il raffreddamento con una climatizzazione naturale che può ridurre la temperatura nelle immediate vicinanze da uno a otto gradi. Inoltre, un albero urbano adulto può assorbire 12,5 kg di CO2 e produrre 4.600 kg di ossigeno all’anno, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Ma il verde urbano non è solo un fattore importante per l’adattamento al clima: il verde aiuta a combattere l’inquinamento acustico e da polveri sottili, aumenta la biodiversità e, non da ultimo, contribuisce al miglioramento delle condizioni psicologiche dei cittadini.

Uno dei limiti della forestazione urbana è, però, lo spazio a disposizione per una sana crescita delle piante. Come soluzione virtuosa viene citato il Bosco Verticale, ultimato nel 2014 nel quartiere di Porta Nuova di Milano, che ospita sulle facciate una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana.

Per leggere l’articolo completo: https://ndion.de/en/green-is-hope/