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yona friendman e stefano boeri
smart city

In occasione della Milano Design Week 2018 gli spazi di Superstudio Più in Via Tortona hanno ospitato la mostra-evento “Smart City: Materials, Technology & People”. Ideata e organizzata da Material ConneXion Italia, curata dall’Architetto Giulio Ceppi e patrocinata dal Comune di Milano, la mostra intende stimolare idee e dibattiti sul tema della Smart City – il modello di città intelligente di cui tanto si parla – assumendo un nuovo punto di vista: questa volta, infatti, si ragiona proprio a partire dai suoi abitanti o “smart citizens”, i cittadini attivi di domani, motori di cambiamento nelle città del futuro per affrontare le sfide dettate dalle trasformazioni globali in atto.

“Smart City: Materials, Technology & People” si è aperta lunedì 16 aprile con il dialogo tra Yona Friedman e Stefano Boeri, con Maurizio Bortolotti, condotto da Silvia Botti.

Il concept si è sviluppato partendo dall’analisi delle sfide globali che accomunano tutti noi in quanto abitanti dello stesso Pianeta: dall’esigenza di nuovi approcci per preservare l’ecosistema a temi rivoluzionari come il crowdfunding, la sharing economy e la stampa 3D; dalla sicurezza e protezione di dati e persone alla necessità di sfamare la popolazione e riprogettare la relazione città-campagna, fino alla gestione del progressivo aumento dell’età media mondiale e di un welfare sostenibile. Se tra reti di sensori e banche dati, consumi energetici e infrastrutture complesse, la direzione in cui stiamo andando è quella di diventare cittadini digitali in metropoli sempre più connesse, allora come evolvono i nostri bisogni e lo scenario urbano entro cui viviamo? La mostra diventa un punto di riferimento per riflettere a 360° su come vivremo un futuro prossimo non così lontano in quanto cittadini che non rispondono solo a input esterni, ma diventano protagonisti del processo di raccolta e condivisione dei dati. Camminando tra i vari moduli espostivi il pubblico scoprirà soluzioni materiali e tecnologiche d’avanguardia nei diversi ambiti che caratterizzano le Smart Cities ed entro cui avvengono i cambiamenti più significativi. A partire da queste riflessioni, la mostra è stata suddivisa in 6 aree tematiche: Advanced Building and Infrastructures, che espone materiali edili avanzati per infrastrutture, involucri e interni oltre a prodotti per costruire, ristrutturare e migliorare gli edifici e l’abitare, dall’acustica all’illuminazione; Connected City, area che propone soluzioni per lo scambio di informazioni, la raccolta e gestione dei dati e il nuovo stile di vita interconnesso; Smart living, Smart People, che raccoglie idee per migliorare la qualità degli oggetti che ci circondano in ambiti come la casa, l’ufficio e gli spazi outdoor; Sustainable and Circular City che si concentra su tecnologie che lavorano sulla riduzione dei consumi, la gestione di rifiuti e di risorse in un’ottica di circolarità; Integrated Mobility che si focalizza sui materiali a supporto della nuova mobilità, dal car/bike sharing alla rinascita del trasporto pubblico e, infine, Food Policies and Urban Agriculture, che analizza soluzioni per un approccio più sostenibile all’alimentazione e per l’integrazione di spazi verdi nelle città. In parallelo a “Smart City: Materials, Technology & People” e lungo tutta la sua durata, sono in programma una serie di incontri, workshop, conferenze ed eventi.

 

YONA FRIEDMAN: UN PROGETTO SOSTENIBILE PER LA “SMART CITY”.
A Cura di Maurizio Bortolotti

Yona Friedman è diventato internazionalmente famoso per le sue idee radicali sull’architettura, soprattutto per i concetti di “architettura mobile” e di “città spaziale” e per le sue idee di sviluppo di un’architettura sostenibile, basata sulla partecipazione degli abitanti alla realizzazione della città. La sua concezione dell’architettura, da cui hanno preso ispirazione generazioni di architetti, negli ultimi anni si è focalizzata sull’uso di strutture elementari, basata su un’ampia gamma di moduli costruttivi ed aperta all’impiego di materiali semplici e riciclabili.

Per la mostra Smart City: Materials, Technology and People organizzata da Material ConneXion® Italia, Friedman ha sviluppato un progetto che fa una sintesi delle sue idee nel riuso dei materiali di scarto e riciclati. Sin dai primi anni Settanta, quando cominciò a farsi strada l’esigenza di una civiltà contemporanea che non poteva più fondarsi sullo spreco di materie prime e basilari, Friedman ha teorizzato nel suo lavoro il riuso dei materiali, soprattutto a partire della sua visione di un’”architettura di sopravvivenza”.

Per la mostra Smart City: Materials, Technology and People Friedman ha ideato un progetto “site specific” nel cortile d’ingresso di Superstudio Più, in collaborazione con CONAI e Consorzi di filiera. Nel progetto i sei materiali base dell’imballaggio della nostra vita quotidiana, plastica, acciaio, alluminio, carta e cartone, legno e vetro, oggi al centro di tutti i progetti di riciclo, verranno utilizzati per realizzare alcuni suoi concetti architettonici mediante forme geometriche elementari.

L’architettura, secondo Friedman, deve rispondere alle necessità basilari dell’uomo e dev’essere in sintonia con una vita armonica all’interno di una comunità. Dev’essere perciò basata su un’idea di comunicazione. In questa idea di un’”architettura di comunicazione” i materiali ricliclabili sono comunicativi in quanto possono essere riutilizzati in un processo praticamente senza fine per costruire e rimodellare l’ambiente dove viviamo.

Friedman ci mostra come produrre nuovi concetti architettonici con l’uso di questi materiali per un tipo di habitat improntato alla sostenibilità. Per un pianeta sempre più sottoposto a grandi trasformazioni dell’ambiente, il riuso dei materiali nel lavoro di questo grande architetto esprime con grande puntualità concetti che possono guidare le modalità di costruzione e di creazione dell’ambiente nel quale oggi vorremo vivere.

Ed è proprio questa una delle mission di tutela ambientale su cui è improntata l’attività di CONAI e Consorzi di filiera – Ricrea (acciaio), Cial (alluminio), Comieco (carta/cartone), Rilegno (legno), Corepla (plastica), Coreve (vetro): l’educazione dei cittadini ad una corretta raccolta differenziata dei 6 materiali di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, che possono tornare a nuova vita grazie al riciclo.

In occasione della Milano Design Week 2018 gli spazi di Superstudio Più in Via Tortona hanno ospitato la mostra-evento “Smart City: Materials, Technology & People”. Ideata e organizzata da Material ConneXion Italia, curata dall’Architetto Giulio Ceppi e patrocinata dal Comune di Milano, la mostra intende stimolare idee e dibattiti sul tema della Smart City – il modello di città intelligente di cui tanto si parla – assumendo un nuovo punto di vista: questa volta, infatti, si ragiona proprio a partire dai suoi abitanti o “smart citizens”, i cittadini attivi di domani, motori di cambiamento nelle città del futuro per affrontare le sfide dettate dalle trasformazioni globali in atto.

“Smart City: Materials, Technology & People” si è aperta lunedì 16 aprile con il dialogo tra Yona Friedman e Stefano Boeri, con Maurizio Bortolotti, condotto da Silvia Botti.

Il concept si è sviluppato partendo dall’analisi delle sfide globali che accomunano tutti noi in quanto abitanti dello stesso Pianeta: dall’esigenza di nuovi approcci per preservare l’ecosistema a temi rivoluzionari come il crowdfunding, la sharing economy e la stampa 3D; dalla sicurezza e protezione di dati e persone alla necessità di sfamare la popolazione e riprogettare la relazione città-campagna, fino alla gestione del progressivo aumento dell’età media mondiale e di un welfare sostenibile. Se tra reti di sensori e banche dati, consumi energetici e infrastrutture complesse, la direzione in cui stiamo andando è quella di diventare cittadini digitali in metropoli sempre più connesse, allora come evolvono i nostri bisogni e lo scenario urbano entro cui viviamo? La mostra diventa un punto di riferimento per riflettere a 360° su come vivremo un futuro prossimo non così lontano in quanto cittadini che non rispondono solo a input esterni, ma diventano protagonisti del processo di raccolta e condivisione dei dati. Camminando tra i vari moduli espostivi il pubblico scoprirà soluzioni materiali e tecnologiche d’avanguardia nei diversi ambiti che caratterizzano le Smart Cities ed entro cui avvengono i cambiamenti più significativi. A partire da queste riflessioni, la mostra è stata suddivisa in 6 aree tematiche: Advanced Building and Infrastructures, che espone materiali edili avanzati per infrastrutture, involucri e interni oltre a prodotti per costruire, ristrutturare e migliorare gli edifici e l’abitare, dall’acustica all’illuminazione; Connected City, area che propone soluzioni per lo scambio di informazioni, la raccolta e gestione dei dati e il nuovo stile di vita interconnesso; Smart living, Smart People, che raccoglie idee per migliorare la qualità degli oggetti che ci circondano in ambiti come la casa, l’ufficio e gli spazi outdoor; Sustainable and Circular City che si concentra su tecnologie che lavorano sulla riduzione dei consumi, la gestione di rifiuti e di risorse in un’ottica di circolarità; Integrated Mobility che si focalizza sui materiali a supporto della nuova mobilità, dal car/bike sharing alla rinascita del trasporto pubblico e, infine, Food Policies and Urban Agriculture, che analizza soluzioni per un approccio più sostenibile all’alimentazione e per l’integrazione di spazi verdi nelle città. In parallelo a “Smart City: Materials, Technology & People” e lungo tutta la sua durata, sono in programma una serie di incontri, workshop, conferenze ed eventi.

 

YONA FRIEDMAN: UN PROGETTO SOSTENIBILE PER LA “SMART CITY”.
A Cura di Maurizio Bortolotti

Yona Friedman è diventato internazionalmente famoso per le sue idee radicali sull’architettura, soprattutto per i concetti di “architettura mobile” e di “città spaziale” e per le sue idee di sviluppo di un’architettura sostenibile, basata sulla partecipazione degli abitanti alla realizzazione della città. La sua concezione dell’architettura, da cui hanno preso ispirazione generazioni di architetti, negli ultimi anni si è focalizzata sull’uso di strutture elementari, basata su un’ampia gamma di moduli costruttivi ed aperta all’impiego di materiali semplici e riciclabili.

Per la mostra Smart City: Materials, Technology and People organizzata da Material ConneXion® Italia, Friedman ha sviluppato un progetto che fa una sintesi delle sue idee nel riuso dei materiali di scarto e riciclati. Sin dai primi anni Settanta, quando cominciò a farsi strada l’esigenza di una civiltà contemporanea che non poteva più fondarsi sullo spreco di materie prime e basilari, Friedman ha teorizzato nel suo lavoro il riuso dei materiali, soprattutto a partire della sua visione di un’”architettura di sopravvivenza”.

Per la mostra Smart City: Materials, Technology and People Friedman ha ideato un progetto “site specific” nel cortile d’ingresso di Superstudio Più, in collaborazione con CONAI e Consorzi di filiera. Nel progetto i sei materiali base dell’imballaggio della nostra vita quotidiana, plastica, acciaio, alluminio, carta e cartone, legno e vetro, oggi al centro di tutti i progetti di riciclo, verranno utilizzati per realizzare alcuni suoi concetti architettonici mediante forme geometriche elementari.

L’architettura, secondo Friedman, deve rispondere alle necessità basilari dell’uomo e dev’essere in sintonia con una vita armonica all’interno di una comunità. Dev’essere perciò basata su un’idea di comunicazione. In questa idea di un’”architettura di comunicazione” i materiali ricliclabili sono comunicativi in quanto possono essere riutilizzati in un processo praticamente senza fine per costruire e rimodellare l’ambiente dove viviamo.

Friedman ci mostra come produrre nuovi concetti architettonici con l’uso di questi materiali per un tipo di habitat improntato alla sostenibilità. Per un pianeta sempre più sottoposto a grandi trasformazioni dell’ambiente, il riuso dei materiali nel lavoro di questo grande architetto esprime con grande puntualità concetti che possono guidare le modalità di costruzione e di creazione dell’ambiente nel quale oggi vorremo vivere.

Ed è proprio questa una delle mission di tutela ambientale su cui è improntata l’attività di CONAI e Consorzi di filiera – Ricrea (acciaio), Cial (alluminio), Comieco (carta/cartone), Rilegno (legno), Corepla (plastica), Coreve (vetro): l’educazione dei cittadini ad una corretta raccolta differenziata dei 6 materiali di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, che possono tornare a nuova vita grazie al riciclo.